8 Giugno 2015                                                                  torna alla pagina iniziale

 

Patto educativo , l'incontro di Venerdì 5 Giugno organizzato dall'ICS Bonaccorso da Montemagno.


Venerdì 5 Giugno, presso l’Aula Magna dell’ICS Bonaccorso da Montemagno si è tenuto un incontro, organizzato dal DS di quell’Istituto.

Ospiti, Sandra Matteoli e Remo Fracassini, coautori di un recente libro sul tema, docenti e formatori  del Sipp, ente accreditato presso il Miur e la Regione Toscana.


Nella sua breve ed efficace introduzione il DS Gaggioli,  ha sottolineato che “costruire relazioni positive fra il personale della scuola e le famiglie è la chiave del processo formativo” ed invitato gli intervenuti ad “aiutare a metterci in difficoltà”, cioè a non risparmiare questioni spinose e controverse, “in un tema, che vede spesso reciproche diffidenze” cui non riesce a sottrarsi la “categoria dei docenti che soffre dello scemato prestigio sociale” e della crescita delle problematiche da affrontare.


Con grande tatto e professionalità, i formatori Sandra Matteoli e Remo Fracassini hanno descritto l’attualità di un numero crescente di ragazzi disorientati, che annaspano fra adulti di riferimento assenti, o che non riescono a parlare fra loro.

Per questo, oggi, il docente deve conquistarsi quella fiducia che, in passato, gli veniva riconosciuta a livello sociale e, in qualità di professionista, è la figura cui spetta il primo passo in tale sforzo.

Non ci sono ricette precostituite, ma Matteoli e Fracassini hanno lanciato validissimi suggerimenti:

  • Prendere coscienza che il rapporti con la famiglia fanno parte della professione di docente
  • Individuare cosa, da docenti, chiediamo alla scuola, perché i genitori percepiranno la cura di questo aspetto, o la sua mancanza, qualunque sia il modo in cui verrà loro esposto (che non è così importante)
  • Iniziare a costruire la fiducia dal basso, dalle piccole cose
  • Dire sempre la verità alle famiglie, senza trascurare gli aspetti marginali e farlo in forma propositiva e coinvolgente
  • Organizzare incontri individuali con le famiglie in contesti lontani dalla valutazione, anche prima dell’inizio delle lezioni, per presentare sé stessi e la propria linea educativa e consentirlo alle famiglie
  • Comunicare sistematicamente, in modo semplice, la progettualità educativa (metodi, contenuti, obbiettivi), in modo che le famiglie, a casa, possano seguire il processo e coadiuvarlo
  • Coordinare con i colleghi l’azione educativa e trarre insegnamento e stimolo da tale confronto
  • Predisporsi agli incontri con i genitori, con una attenta preparazione e coordinandosi con i colleghi
  • Autovalutarsi, perché sono tante le cose che i docenti non sanno e a cui dovrebbero fare  maggiore attenzione
  • Riservare per i colloqui, la distribuzione di istruzioni pratiche che inducano i genitori ad evitare l’effetto “tanto dicono sempre le stesse cose” e stimolino gli assenti ad informarsi su quanto comunicato


Grazie alle domande degli intervenuti, è emersa anche l’opportunità di non dar troppo peso al numero di genitori che si faranno inizialmente coinvolgere, ma alla loro qualità, in relazione alla capacità di trasmettere, a loro volta, il messaggio educativo ricevuto, alla comunità scolastica. Questo porterà, nel tempo, all’aumento, anche quantitativo della partecipazione attiva con conseguente, sensibile riduzione della fatica del docente nel proprio lavoro quotidiano.


Alla domanda di un genitore su quanto la struttura scuola consenta la realizzazione di tali suggerimenti, il DS Gaggioli ha precisato che

  • Lo Stato lascia all’autonomia scolastica l’organizzazione di tali aspetti
  • Il Patto di corresponsabilità educativa, il Regolamento d’Istituto ed il POF sono gli strumenti nominalmente preposti allo scopo. Essi vengono consultati dai Rappresentanti dei genitori più volenterosi, ma non aiuta l’abitudine a limitarsi a pubblicarli sul sito, senza commentarli, illustrarli, condividerli, elaborarli insieme a tutti i genitori
  • Le ore di ricevimento e le assemblee, con diverse modalità per ordine di scuola, costituiscono momento d’incontro fra docenti e famiglie riconosciuto a livello nazionale e retribuito. Il resto è lasciato alle iniziative del singolo Istituto
  • Per favorire occasioni di coordinamento, lo Stato retribuisce due ore la settimana ai docenti della s.Primaria, mentre all’Infanzia ed alla Secondaria si limita ad un'ora al mese

Un’insegnante ha segnalato che i docenti utilizzano le assemblee che precedono l’elezione dei Rappresentanti di Classe/ Interclasse/ Intersezione per illustrare le linee principali del progetto didattico ed i genitori presenti danno atto che sarebbe opportuno far sapere a tutti che l’iniziativa è lasciata al singolo Istituto e al singolo docente, e segnalare coloro che lo fanno e che meritano il sentito ringraziamento di tutti i genitori, spesso ignari del loro impegno, per così dire “oltre il minimo sindacale”.


Al termine dell’incontro, DS ha proposto di acquistare due copie del libro, da lasciare alla libera consultazione dei docenti.

Per l'Istituto Nannini era presente solo un genitore.

                                                                                        torna alla pagina iniziale